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Gli ebrei della Shoah, dai campi di concentramento ai DPC del Salento

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Sabato 16 ottobre, alle 5.30 del mattino e sotto una pioggia scrosciante, 370 uomini delle SS, coadiuvati per compiti marginali da militi fascisti, circondarono il ghetto e cominciarono i rallestramenti casa per casa. Chi dormiva, chi era malato, chi allattava un bambino, chi si stava preparando a celebrare lo shabbat: con violenza i soldati radunarono tutti in strada, colpendo con il calcio dei mitra chi si attardava, urlando quella parole tedesche che tutti, anche i bambini, avevano ormai imparato […].  I camion erano stati allineati nello slargo, con il muso già in direzione del Tevere per agevolare la partenza. […]

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Casale medioevale in località Pozzelle (Miggiano)

Tempo di lettura: 5 minutiNell’autunno del 2005, grazie ad una segnalazione dei signori Luigi Carbone e Luigi Marra, sono stati rinvenuti numerosi frammenti fittili torniti di età medievale e post medievale in località Pozzelle, periferia nord orientale di Miggiano (ad una distanza di circa 100 metri dall’abitato moderno), non lontano dalla zona Mila laddove l’Arditi e il Maggiulli segnalarono la scoperta di tombe di età romana, con gli scheletri provvisti di una moneta in bocca.

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INCENDIO SUI LUOGHI DELLA MEMORIA: Strage di ulivi sul tracciato della nuova 275 tra Tricase e Montesano

Tempo di lettura: 3 minutiEra intitolata “I luoghi della memoria” la passeggiata organizzata dal “Comitato 275” il 2 giugno del 2011, in collaborazione con le associazioni Archès e Gaia. Per circa tre ore siamo stati a spasso per i luoghi che presto saranno cancellati dalla messa in opera dell’inutile e dannosa strada progettata, circa 20 anni fa, per servire le fiorenti zone industriali, cancellando per sempre il fascino e l’armonia di quel pezzo di territorio.

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Il villaggio bizantino di Apigliano

Tempo di lettura: 4 minutiUn villaggio bizantino che si estende per quasi due ettari, abbandonato, come diverse altre centinaia di villaggi o casali censiti nella provincia di Lecce in un programma di ricerca sul medioevo dell’antica Terra d’Otranto. Il suo nome è Apigliano e in oltre 10 anni di scavo non ha ancora svelato a pieno tutti i suoi più intimi segreti.  Quì, dal 2006, sorge un parco archeologico voluto dall’amministrazione comunale di Martano che ha acquisito parte dell’area interessata allo studio.

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La chiesa di San Giacomo e il casale di Sombrino

Tempo di lettura: 3 minutiAi confini dell’esteso bosco del Belvedere, al quale è stato meritocraticamente dedicato un museo nel castello di Supersano (il museo del bosco o mubo), sorgeva un tempo un antico casale ribattezzato con lo stesso cognome del suo feudatario, Sombrino.  Una famiglia, questa, che compare all’interno dell’elenco delle famiglie feudali di terra d’Otranto già nel 1377.

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SS 275: classe politica da conged…are

Tempo di lettura: 3 minutiA Trastevere dicono “de coccio!”. Alla Magliana sono più filosofi: “Ce è o ce fa?”. Appunto: il consigliere regionale Saverio Congedo, fascista polibortoniano riciclato e candeggiato ad Arcore, affettuosamente chiamato dai camerati leccesi che salutano alla romana “Erio”, ce è o ce fa? Ogni disgrazia che accade sulla SS 275 nel tratto Maglie-Leuca è l’occasione ad hoc per squallide esibizioni demagogiche all’insegna dello sciacallaggio più truce, magari ispirate, o quanto meno gradite ai poteri forti del cemento & catrame e i loro volgari “padrini” politici.

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Skujina, l’altro punto di vista sul mondo e le cose

Tempo di lettura: 2 minutiLa forza selvaggia della natura nei suoi squarci improvvisi e l’introspezione impudica nei nostri mondi interiori sono i due binari dove scorre inquieta la pittura di Agnese Skujina, artista nata nel 1985 a Limbazi (Lettonia) che giunta in Puglia non se n’è più andata e si è stabilita a vivere a Specchia, nel sud Salento: “Appena arrivata cominciai a dipingere i paesaggi italiani: l’ecomostro di Tricase Porto, per esempio… ”, afferma Agnese. L’artista si inoltra nella sua ricerca estetica nella maniera più sincera possibile, ibridando e sovrapponendo i paesaggi del luogo natio che si porta dentro e nella pelle con quelli nel cuore del Mediterraneo nella terra d’accoglienza e allo stesso tempo frugando nell’inconscio dell’uomo contemporaneo “in cerca di se stesso” come se fosse una matrioska dai colori sgargianti.

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La casa-museo della civiltà contadina e della cultura grika a Calimera

Tempo di lettura: 2 minutiLa Casa-museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika di Calimera è sostanzialmente un punto di incontro con la cultura della Grecìa Salentina, l’area al centro del Salento nella quale lingua, tradizioni, architettura, gastronomia, sono di origine greca. E’ un patrimonio in parte noto per la Notte della Taranta, ma dai contorni molto più vasti, come sapeva bene Pasolini che proprio a Calimera effettuò il 16 ottobre 1975 la sua ultima uscita pubblica prima di essere assassinato.

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Castiglione d’Otranto, nella “Notte Verde” il ritorno alla terra

Tempo di lettura: 5 minutiUn lungo bastone, il ragazzo pesta il grano nel mortaio (stompu) di pietra viva. Una bambina, mani svelte, lavora la làvana (sfoglia) e inventa magicamente orecchiette, sagne torte (lasagne arricciate), cavaioli (minchiareddi). Gesti antichi, solenni, affollati di semantica, inaspettati all’epoca del pixel, la virtualità, la metafisica del nulla che ubriaca di solitudine e alienazione. Vito Moscatello ha visto il mondo scolorare dalla zappa che sprizza scintille sui cuti (pietre affioranti) da sole a sole al benessere con le rimesse degli emigranti e le fabbriche del Tac poi svaporate, abbandonate a se stesse da politici-spam senza visioni, aggrappati ai benefit castali come il polpo allo scoglio della Palascìa. Ha una luce di dolcezza nello sguardo quando spiega la follia della chimica nei campi aridi come deserti, il ritorno del mitico grano saraceno “Cappelli” (il nome di un senatore) che sfamò “fuochi” di 11 figli nel Novecento contadino, l’urgenza di non farsi rubare i semi indigeni ereditati da padri e avi da multinazionali che offrono kit completi e creano sudditanza e dominio economico-culturale. E vorrebbero venderci, dal placido Don alla Terra del Fuoco, gli stessi cibi insipidi le cui piante non danno seme per poter creare dipendenza da lobby planetarie.

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