Nessun nuovo impianto di compostaggio-biogas nel Salento, ma solo riconversioni!
Il ciclo virtuoso dei rifiuti, basato sul concetto delle “4R” (riduci, ripara, riusa, ricicla) introdotto dal WWF oltre venti anni fa e basato sulla raccolta differenziata, rischia di essere compromesso secondo gli ambientalisti del Coordinamento per la Tutela del Territorio e della Salute e del Forum Ambiente e Salute da una campagna di opinione con contenuti all’apparenza corretti, ma in realtà avulsi da ogni principio di buona tecnica, ecologia, economia e sostenibilità ambientale consistente nel pagare meno tasse sullo smaltimento dei rifiuti, nell’incrementare la raccolta differenziata, nella riduzione del consumo di territorio per la realizzazione degli impianti, nell’imperativo di inquinare meno e nella riduzione degli sprechi.
La Regione Puglia e numerose Amministrazioni Comunali invece si sono indirizzate verso le solite scelte che prevedono soluzioni facili, ma antieconomiche e che devastano il territorio. Parliamo di discariche, impianti di incenerimento e di “biostabilizzazione”, da cui scaturisce il cosiddetto “compost grigio”, impuro e quindi inutilizzabile come concime in agricoltura, buono solo per essere conferito nelle discariche. L’alternativa c’è – secondo gli ecologisti – e consiste nella realizzazione di impianti di compostaggio della frazione umida di rifiuti, da riutilizzare poi nelle campagne circostanti. La strada è quella stabilita nelle leggi nazionali e comunitarie, perciò sarebbero da evitare quegli impianti a cui sembrano affidarsi le amministrazioni pubbliche che producono rifiuti bruciati trasformati in cenere, fumi nocivi respirati dai cittadini a danno della loro salute ed altri rifiuti sotterrati nelle discariche, inquinamento dei suoli e avvelenamento della acque potabili di falda. Gli ambientalisti auspicano che la Regione Puglia fermi immediatamente la previsione e l’utilizzo degli impianti di incenerimento e delle discariche con il rischio che si crei un vero e proprio mercato extraregionale di offerta del trattamento dei rifiuti. Non è questo che i cittadini pugliesi chiedono! – sono convinti gli ambientalisti. Perciò ritengono che la Regione dovrebbe incentivare in senso ecocompatibile la riconversione degli impianti esistenti, salvaguardando le maestranze che sono una risorsa professionale e impedendo altro consumo di territorio. La corretta pratica di smaltimento dei rifiuti infine stroncherebbe sul nascere ogni possibilità di intervento da parte della criminalità organizzata, interessata a mettere le mani su questo conveniente settore di guadagno. Di ragioni per seguire i consigli degli ambientalisti ce sono molte, se solo gli Enti preposti sapessero ascoltarli! Info: Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino, c/o Ospedale di Maglie, coordinamento.civico@libero.it,coordinamentocivico@yahoo.it; Forum Ambiente e Salute del Salento, Lecce,forum.salento@yahoo.it,forum.salento@libero.it,http://www.facebook.com/groups/123107425150/, http://forumambiente.altervista.org/.
Paolo Rausa
ragionamento,secondo me, in parte solo utopistico.
Purtroppo non è “in parte bsolo utopistico”! I rifiuti sono una realtà. La prima azione è la loro riduzione, ma questo non interessa a chi fa affari sui rifiuti, leciti e illeciti. La seconda azione è la raccolta differenziata. In tutta Europa – non è utopia! – le discariche sono ormai inesistenti e lo stesso vale per gli impianti di biostabilizzazione, ai quali arrivano i rifiuti mescolati. Noi invece dobbiamo pretendere che siano realizzati gli impianti di compostaggio a cui arrivano gli scarti alimentari da trasformare in concime. Non mi sembra che sia in parte solo utopia, Francesco!