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Il museo ferroviario della Puglia

“Alle otto e quaranta Phileas Fogg e il suo domestico presero posto nel medesimo scompartimento. Alle otto e quaratacinque echeggiò un fischio e il treno si mise in moto. La notte era oscura, cadeva una pioggia fine. Mr Fogg, appoggiato di fianco nel suo angolo, non parlava”. Così Jules Verne, l’uomo dei viaggi impossibili, dà inizio al viaggio-scommessa del signor Fogg e Passpartout volto a completare il giro del mondo in appena 80 giorni. Si parte da Londra, per raggiungere Brindisi, e da lì imbarcarsi per l’oriente.

Con l’apertura del canale di Suez, il 17 novembre del 1869, Brindisi si venne a trovare in una posizione privilegiata per quel percorso conosciuto come “la valigia delle Indie” che consentiva agli inglesi di raggiungere Bombay passando per l’Egitto. Per oltre 40 anni, dal 1870 fino al 1914, si optò per la proposta italiana, che prevedeva un viaggio in treno della durata di 44 ore spaccando la penisola fino al porto salentino, per poi imbarcarsi su un piroscafo della società inglese Peninsular and Oriental Steam Navigation Company. Di quel lungo viaggio, dirottato su altri porti europei, resta una locandina affissa nella sala di accoglienza del Museo Ferroviario di Puglia, a Lecce. Da qui comincia il nostro viaggio. Tutti i passeggeri in carrozza. Si parte!

Volantino della Valigia delle Indie - Museo ferroviario di Puglia

Volantino della Valigia delle Indie – Museo ferroviario di Puglia

Ospitato nelle ex officine delle Ferrovie dello stato denominate “Squadra Rialzo”, funzionanti dal 1866 fino al 1992, questo museo racconta in maniera sintetica ed esaustiva la storia del viaggio su rotaie in Italia e nel mondo attraverso diorami, mostre di attaches, rotabili, vecchi strumenti e consoles ormai in disuso.

Per Tiziano Terzani “Le stazioni sono una mia vecchia passione. Potrei passarci giornate intere, seduto in un angolo, a guardare quel che succede. Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un paese, lo stato d’animo della gente, i suoi problemi?”. Una verità assoluta che attraverso le sale e i capannoni del museo si insinua come un feroce virus anche in coloro che hanno sempre visto il treno esclusivamente come un mezzo per spostarsi da un punto ad un altro. Mentre lo sguardo diverge sulle vecchie centraline di comando delle stazioni dei caselli salentini, sulla segnaletica luminosa di ogni tempo e grado, sui piccoli rotabili a pedale e a motore per la manutenzione delle ferrovie, diverse voci amiche dell’associazione onlus AISAF (Associazione Ionica Salentina Amici Ferrovie) raccontano l’evoluzione del mondo ferroviario, della sua importanza per il trasporto della posta e del legname, delle particolarità di ogni singolo rotabile decantate come fossero le doti dei propri figli e dell’innovazione e dell’importanza che ognuno di essi ha introdotto in un contesto relativamente recente ma che ha già percorso tanta strada quanti sono i chilometri di vie ferrate nel mondo.

Treni a vapore e dell’acqua dei primi del 900, treni per il trasporto merci, loco-trattori da manovra, locomotori elettrici, automotrici, carri bagagagli/riscaldatori. Veri e autentici cimeli del mondo in carrozza raccolti e restaurati nei capannoni “Squadra Rialzo”, raccontati da pannelli esplicativi e modellini, e vissuti con gli occhi e con il cuore da coloro che ci guidano in questo piccolo viaggio. Valige di cartone richiamano alla mente le immagini degli esodi di migranti, le lampade ad olio rievocano scene che molti hanno visto solo nei film, la forma dei treni vaghi ricordi di vecchie fotografie sui libri di scuola.

Locomotive a vapore - Museo ferroviario di Puglia

Locomotive a vapore – Museo ferroviario di Puglia

Saliamo i ripidi gradini del Centoporte, un treno realizzato in 1300 unità tra il 1931 e il 1939, utilizzato per il trasporto di studenti e pendolari con sistema di riscaldamento e poltrone in legno. Adattati a “treno-ospedale” durante il secondo conflitto mondiale e per il trasporto dei pellegrini negli ultimi decenni del secolo scorso. L’esemplare ospite del museo è stato trasformato in un piccolo museo a sua volta, che racconta l’evoluzione del treno come mezzo per il “viaggio di piacere” tra sopraffini arredi e servizi di lusso, cabine confortevoli e campagne di marketing ante-litteram con colorati e vivaci volantini, molti dei quali originali. Al viaggio di piacere si contrappone invece il viaggio del dolore sulla carrozza cellulare. Un treno per il trasporto dei prigionieri, costretti in cabine strette e poco illuminate, veri e propri forni nei periodi estivi. Probabilmente unico esemplare ancora in piedi in Italia.

Centoporte - Museo ferroviario di Puglia

Centoporte – Museo ferroviario di Puglia

E’ giunto il momento di scendere dal treno, le porte si chiudono, lui riparte. Questo viaggio si conclude qui.

Marco Piccinni


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