Pagaia in mano, il Salento si esplora in Canoa
“Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.” Una delle sommarie descrizioni più celebri del vecchio protagonista del romanzo di Hemingway (Il vecchio e il mare) che cela un atavico amore ed una smisurata passione da parte dell’uomo per quella enorme distesa d’acqua che ricopre oltre il 70% del nostro pianeta.
L’uomo, un essere non destinato dall’evoluzione a vivere in acqua ma verso la quale avverte un’inesauribile attrazione, e il mare, elemento di paragone, oggetto di metafore e similitudini per esprimere quanto di più bello l’uomo possa raggiungere. Un mare che spesso si prospetta anche come foriero di attività sana, accessibile a tutti, che fuoriesce dai tradizionali canoni e stereotipi turistici.
Un simpatico esperimento condotto dall’associazione Canoe Club Badisco mira con notevole partecipazione di pubblico, indigeno e non, ad unire l’aspetto ludico a quello escursionistico che si prospetta “avventurandosi” in mare.
Una canoa ed un pagaia (forniti dall’associazione) è tutto ciò che occorre per mettere da parte almeno per un pomeriggio le strepitose immagini da cartolina del mare cristallino della tormentata e frastagliata costa adriatica (lì dove le barche sembrano volare sugli specchi d’acqua), per godere dello struggente tuffo delle imponenti falesie tra le onde dove nauticamente l’Adriatico e lo Ionio si attanagliano in uno stringente abbraccio senza fine; per apprezzare lo splendore di calette nascoste; per saggiare l’artistica evoluzione della roccia ad un salto da un’infinita distesa d’acqua blu. Alla guida di Massimiliano Merico e Antonio Cretì gli aspiranti canoisti potranno scoprire inoltre l’immenso patrimonio di grotte e anfratti che si dischiudono a diverse altezza sul mare e che spianano l’accesso a ulteriori mondi nascosti, tutti diversi ma da ammirare e contemplare allo stesso modo.
Un piccolo passatempo in buona compagnia dove l’apparente stanchezza sarà mitigata dalla mano di un compagno, anche se non lo si è mai incontrato prima, o da pause del gruppo in diversi punti di “sosta”. Sarà la condivisione del traguardo il vero punto di forza di questo nuovo “modello escursionistico”.
Una conquista dopo l’altra in ognuno dei percorsi proposti, il cui piacere della scoperta è amplificato dal piccolo sforzo necessario a raggiungere le mete preposte. Mare, sole e divertimento le uniche costanti in un paesaggio mutevole, impressionante e a tratti sconosciuto.
Una manciata d’ore e si ritorna al punto di partenza. Soddisfatti, carichi e impressionati di cotanta bellezza nascosta.
Marco Piccinni
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