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“19 Sordi”, una storia narrata da Teresa De Salvatore

Teresa si presenta con una missiva che annuncia il suo libro dal titolo ingegnoso ’19 Sordi’. Ricorda le nostre origini comuni salentine, noi senza terra, ma figli dell’universo, che come foglie siamo sbattuti di qua o di là, nel mondo, lei in Sardegna io in Lombardia. Siamo rimasti molto legati alla nostra lingua natia, che compare qui come espressione autentica all’inizio della sua opera. Io per aver raccolto e ripubblicato le poesie salentine di mio padre Fernando, che racchiudono nei termini usati non solo la tradizione ma il rapporto stretto culturale fra i contadini, noi figli, con la terra madre. Si comprende il significato di questi termini nell’esprimersi con metafore tratte dalle stagioni o dai lavori nei campi. La terra ‘nicchiarica, abbandonata, diventa emblema della forza interiore e della sofferenza ma anche della desolazione rispetto ad un destino irremovibile.

Già nel titolo questo romanzo autobiografico, ma non solo, richiama  con quel termine non solo il possesso, per quanto magro, di una somma di denaro ma anche ciò che manca ad una completezza, la lira, che non verrà mai.

Copertina 'I 9 sordi'

Copertina ’19 sordi’

Questa im/perfezione è la cifra dei racconti scritti a mo’ di confessione, di indagine introspettiva, di confronto fra il sé e il mondo che ci circonda e che cresce troppo in fretta in modo incomprensibile o resta indietro, molto indietro rispetto ai nostri desideri.

I vari personaggi, compresa l’autrice, si affannano a cercare di spiegarsi il senso riposto delle cose, sia che si tratti di esperienze sociali o politiche sia di dogmi religiosi che innervano la nostra esistenza e la riempiono di dubbi esistenziali,  e quando sembra che stiamo per coglierlo ecco che sfugge come anguilla o come essere cangiante demoniaco, camaleontico capace di adeguare il suo colore al trapassare delle stagioni.

In fondo siamo noi, è la nostra immagine che cambia al mutare della realtà, come scriveva Ovidio: ‘Nessuno conserva la sua immagine’.

Un lavoro originale questo di Teresa De Salvatore, un componimento vario che trae origine forse inconsapevolmente dalla satura latina di Lucilio, Orazio, Giovenale, ecc. alla ricerca della autàrkeia e metriòtes, ma sempre con il sorriso benevolo di chi sa che tutto si evolve, anche il nostro sentimento che insegue il tempo che fugge e la felicità. ’19 Sordi’ di Teresa Anna Rita De Salvatore, pubblicato con la esclusiva Strategia Editoriale “Self Publishing, 2016, pp. 93, € 12,70.

Paolo Rausa

Articolo già pubblicato su ItaliaExpress


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