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Quegli “Impertinenti” di Pertini e gentile signora

MAGLIE (Le) – Diciamolo pure senza se e senza ma: ci mancano un sacco uomini politici come Sandro Pertini e l’ordinarietà della moglie Carla Voltolina, la loro passione civile, la tensione etica, la coscienza del loro ruolo, la dignità con cui lo hanno assolto.

Sei condanne dai tribunali fascisti (e due evasioni), il presidente amato da tutti gli italiani sarebbe a disagio in quest’Italia di avventurieri disposti a tutto, starnazzante e cialtrona, che tradisce la sua stessa parola, preda di istinti irrazionali, bestiali, assassini, che si sta mutando il dna, che chiude i porti e lascia morire i migranti, donne incinte e bambini soli.

Dove politici abborracciati, senza arte né parte, che non saprebbero fare gli assessori in un paesello, spargono terrore inventandosi volgari storytelling sulla “minaccia” rappresentata dai migranti, incapace di razionalizzare e gestire il fenomeno.

A lenire la nostalgia per quei tempi quando la politica aveva un volto umano, giunge propizio “Gli ​ Impertinenti” (Il viaggio di Sandro e Carla Pertini per l’Italia di oggi) di Enrico Cuccodoro (con Alessandro Nardelli, Raffaele Marzo e Giovanni Pizzoleo), cover di Giorgio Forattini, Edizioni Voilier, Maglie 2016, pp. 335, euro 15,00 (Cuccodoro è professore di Diritto Costituzionale all’Università del Salento, coordinatore nazionale dell’Osservatorio Istituzionale per la libertà e la giustizia sociale “Sandro e Carla Pertini”).

Specializzata in fumetti, la giovane casa editrice di Maglie fondata da Marco Laggetta si cimenta per la prima volta con la saggistica, e la scelta di questo testo collettaneo si è rivelata felice (è stato adottato dall’Università del Salento): è giunto infatti in poco tempo alla III edizione.

Per le nuove generazioni, che poco o nulla sanno di Pertini e della moglie, la prof. Carla che ogni mattina prendeva il treno per recarsi a scuola, questa è l’occasione buona per “entrare” nelle pieghe più intime e vere, nei chiaroscuri di personaggi trasfigurati in archetipi, per trarne una linfa vitale senza la quale la politica è mero traffico di spazzatura.

Francesco Greco


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