FOTO. Omaggio alla madre di un figlio devoto
DEPRESSA (Le) – “Ho cercato di impastare,/ nel miglior modo da me conosciuto,/ i sogni del mio cuore con la sabbia dei miei piedi…”.
Tribute di un figlio devoto a una madre perduta troppo giovane e troppo presto (circa un quarto di secolo fa): si chiamava Maria Italia Riso, se ne andò nel 1993.
“…di vedere la luce nella notte;/ di sentire il calore della luna e la brezza del sole;/ di farmi travolgere dalla forza del vento/ e dai torrenti in divenire…”.
Fotografo d’arte, Teo Pantaleo (Depressa) dedica alla madre, che tanto amava i fiori, una mostra dal titolo: “Le rose del suo giardino”.
La perdita della madre è un vuoto sempre difficile da elaborare, il processo avviene lentamente. Una compilation di fiori di ogni specie e colore aiuta.
La mostra è stata apprezzata all’ultima edizione della “Notte Verde”, a Castiglione d’Otranto.
Ma qual è il concept artistico ed emotivo della mostra? Lo spiega l’artista.
“E’ un viaggio iniziato in occasione della sua morte. Mi sono immerso nel suo giardino di rose, che ci aveva lasciato in eredità. Viaggiando, navigando, scavando con la luce dei mattini, i pomeriggi. sotto la pioggia…”.
DOMANDA: Come si sviluppa la mostra?
RISPOSTA: “Nella prima parte ho descritto il suo viaggio terreno attraverso rose riconoscibili nella loro veste più immanente”.
D. E nella seconda?
R. “Ho immaginato il suo viaggio in una dimensione astrale, paradisiaca, trascendente la realtà”.
D. Poi è entrata in campo la tecnica dell’artista…
R. “Le rose si sono trasformate in tagli, linee impalpabili, onde, vibrazioni e tutto ciò che la mia anima ha potuto intuire in un contatto emozionale di energie sottili”.
D. Materiali usati?
R. “Le foto sono state realizzate da negativi con stampa analogica, montate su pannello ignifugo e plastificate. Dopo 20 anni, le immagini sono in ottimo stato e perfette nei colori”.
Francesco Greco