ARTE. A Matteo Pizzolante il premio “Vanni 10” per la giovane arte italiana
TORINO. La giuria della X edizione del Concorso Internazionale per Giovani Artisti promosso da “Autofocus” presso lo showroom “Vanni” nel centro di Torino quest’anno ha premiato l’artista Matteo Pizzolante (originario di Castrignano del Capo, in Salento).
L’importante riconoscimento è nato dieci anni fa con lo scopo di promuovere le giovani espressioni artistiche emergenti, offrendo loro l’occasione di presentare al pubblico il proprio personale percorso di ricerca e pratica artistica attraverso un’esposizione sostenuta da “Vanni Occhiali”, col patrocinio di GAI (Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani) nella settimana torinese delle arti contemporanee, con la collaborazione della piattaforma del circuito di Nesxt Festival – Independent Art Network.
Matteo è figlio d’arte (il padre è il famoso scultore e performer Tonino Pizzolante) e ha salde radici salentine. Da qualche anno è sulla scena artistica milanese e ha conseguito la laurea al Politecnico di Milano completando gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, con Vittorio Corsini e presso l’HochschulefürBildendeKünste di Dresda con Wilhelm Mundt e Carsten Nicolai.
Nonostante la giovane età (è dell’89) il suo curriculum annovera importanti eventi in Italia e all’estero. In questi ultimi anni ha partecipato a “E’ il corpo che decide”, progetto di Marcello Maloberti promosso da Museo del Novecento di Milano e Fondazione Furla; “Q-Rated, Ricerche sensibili”, promosso dalla “Quadriennale” di Roma; “Findyourgreatness”, mostra personale all’interno del Battistero S. Giovanni Battista di Castiglione Olona (VA).
Nel 2017 è stato tra i finalisti del Premio San Fedele, poi invitato al “Festival Resonances II” presso il JRC (Joint Research Centre) di Ispra (Va) e il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
“Extension” è il progetto in concorso strutturato a più livelli e materiali (Gasbeton, acciaio, moquette, cianotipie). E’ pensato in un’installazione tra scultura e fotografia, tra interazione di immagine e forme finalizzate a preservare l’unicità linguistica e compositiva dell’opera.
Ciò che prevale è la relazione dialettica, ma anche la sorpresa percettiva, lo spaesamento: caratteristiche espressive presenti in molti lavori dell’artista, intenzionate a dar vita a una tensione psicologica ed emotiva.
La mostra si inaugurerà a Torino il 30 ottobre 2018 e sarà curata dalla critica e storica dell’arte Olga Gambari, giornalista de “La Repubblica”, e dal 2001 della rivista “Flash Art”.
Francesco Greco