La lotta al cancro passa da Botrugno
BOTRUGNO (Le) – Studia la proteina Topoisomerasi1, che potrebbe mettere sulla buona strada verso farmaci utili alla chemioterapia.
La lotta al cancro passa dal Salento, Botrugno, piccolo centro fra Maglie e Otranto. Qui è nato 32 anni fa Stefano Manzo, il ricercatore che da qualche mese vive in Olanda (Amsterdam) grazia a una borsa di studio dell’AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro). Un’altra delle tante eccellenze di Puglia, sparse in ogni ambito. Con il programma “Horizon 2020”, l’AIRC ha lavorato al progetto ICARE-2 per borse di studio destinate a giovani ricercatori dall’Italia in Europa per il loro dottorato di ricerca. L’Unione Europea ha ritenuto interessante il progetto e lo ha cofinanziato con 3 milioni di euro. Stefano ha vinto una di queste borse di studio (triennale).
Il ricercatore ha studiato Biotecnologie molecolari a Bologna, dove ha fatto anche il dottorato. Per un anno ha vissuto in California. Ora il suo obiettivo è “identificare le proteine già targhettizzate in altri farmaci per farne di nuovi, con componenti a dosi più basse, per diminuirne la tossicità e aumentarne l’efficacia”.
Stefano è “molto soddisfatto di questa esperienza estera: qui la vita è più facile perché ci sono i soldi per fare ricerca, molti più fondi, il supporto logistico, tante interazioni tra i gruppi e si procede al doppio della velocità. Lavorare in Italia mi ha forgiato”. Sottinteso: ma è all’estero che investono sulla ricerca. Noi, com’è risaputo, destiniamo le briciole. Siamo un paese marginale.
Francesco Greco