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“Arte è Moda” fra due mari 2023, vince “Leukòs”

“Vèstiti del mito”: e se fosse il mainstream dell’estate in progress? Il mito e la sua infinita ricchezza ispira da sempre la creatività degli stilisti, dall’antico Egitto, la Grecia di Pericle e Aristotele, la Roma imperiale, le civiltà precolombiane, le steppe di Gengis Khan, il Giappone dei Samurai, la Cina dei mandarini.

L’imperativo è risuonato a S. Maria di Leuca, dove il mito si respira nell’aria da secoli, da Enea che si fermò a sacrificare diretto alle coste del Lazio, alla sirena Leucasia (mito recuperato dallo scrittore Carlo Stasi), ai Titani che facevano abluzioni nello specchio d’acqua della Grotta del Diavolo.

La Cascata Monumentale – illuminata e aperta per l’occasione – è stata la fascinosa location della seconda edizione di “Arte è Moda” (Armonia tra i due mari), il concorso per giovani fashion designer espressi dalle scuole di moda di Terra d’Otranto, anche quest’anno organizzata dalla Pro Loco in collaborazione col Comune di Castrignano.

Serata trasmessa da radiodelcapo.it.

23 in totale le creazioni sartoriali proposte, vari i materiali usati, modelle giovanissime in passerella, alcune hanno indossato il loro stesso abito elaborato, denso di speranza, oltre che di passione per la moda che potrebbe diventare il loro lavoro futuro.

Una giuria autorevole alla fine ha premiato i giovani designers della storica (è nata nel 1984), prestigiosa Calcagnile Academy di Lecce: Salvatore Campaniello, Ivan Finisguerra, Beatrice Meleleo e Sandra Minutello, con l’abito dal titolo: “Leukòs: vèstiti del mito”. Carini e simbolici gli accessori: una nassa alta 75 cm e larga 45, corde di juta naturale, espadrillas bianche.

Rosanna Calcagnile (che è anche costumista per il cinema e il teatro e nel 2021 è stata premiata a Dubai), spiega il concept intimo della creazione dei suoi allievi: “Leukós è un outfit che omaggia la città che ci ospita, è ispirato alla sua storia, la cui incantevole bellezza si è sviluppata in un paesaggio disegnato dalla leggenda di Leucasia. Una storia di amore e immortalità che viene valorizzata dai designer, per dimostrare quanto la moda possa contribuire alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, a partire dalla conoscenza e dalle piccole azioni quotidiane: vestirsi della storia porta a vivere in armonia con il proprio territorio”.

Docente di storia del costume, fashion design e stile presso l’Academy, Santa Sciosco (ragazza barese trapiantata a Lecce), descrive l’abito vincente: “Tuta di cotone bianco, con inserti di garza inglese. Dalla linea ampia, le grandi tasche a soffietto sui fianchi e l’alto collo a ciambella sono rivestite di tessuto goffrato, il cui rilievo è un riferimento alla superficie delle rocce. Le maniche voluminose rappresentano metaforicamente la spuma marina e le corde che avvolgono le braccia insieme alla nassa che completano l’outfit, sono un chiaro rimando al noto porto di Leuca”.

Appuntamento al 2024, con altri giovani stilisti ansiosi di farsi conoscere e abiti densi di semantica ancorata alla storia e la bellezza di Leuca.

Francesco Greco


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