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Estate 2023: lavoratori stagionali grandi assenti

TAVIANO (LE) – Estate 2023: l’autunno è ormai alle porte ed è tempo di bilanci. Il pianeta del lavoro, soprattutto al Sud Italia è, anzi era, popolato per lo più da giovani lavoratori stagionali, almeno, sino a un quinquennio addietro.

Molte le motivazioni alla base dell’inversione del trend. In particolare, le delicate problematiche legate ai diritti, spesso negati, di questa tipologia di lavoratori molto diffusa.

Affrontiamo la complessa tematica con l’avv. Valentina Corsano, nota e brava professionista, con studi in Taviano e Racale (Lecce).

Moltissimi dei lavoratori stagionali lamentano una lesione dei loro diritti con riguardo in special modo a orari di lavoro e compenso percepito. E’ davvero così?

“Premesso che è sempre opportuno non generalizzare mai, poiché vi sono delle eccezioni, ho avuto modo di constatare che, spesso, a fronte di un monte ore quotidiano lavorativo che viene richiesto, la somma che il datore di lavoro propone e/o eroga, a seconda dell’accettazione o meno della sua offerta lavorativa, è davvero esigua e questo senza ombra di dubbio è il motivo principale per cui il numero dei ragazzi che si cimentano nella stagione estiva è nettamente diminuito”.

Quando un lavoratore stagionale bussa al suo studio quali sono le sua priorità?

“Si potrebbe pensare, banalmente, che l’obiettivo principe sia quello di recuperare, tramite assistenza legale qualificata, quanto promesso.

Invece, non è solo questo.

Moltissimi giovani, soprattutto studenti fuorisede, hanno delle urgenze primarie come ad esempio pagare i canoni di locazione senza gravare sulla famiglia d’origine.

Non è un caso isolato quello in cui uno studente fuorisede vada a lavorare presso un bar e/o una pizzeria, anche per somme davvero esigue, per potersi permettere di pagare in autonomia un canone di locazione e al momento del pagamento il datore di lavoro eroga lui solo piccoli acconti, insufficienti anche per l’acquisto di beni primari”.

In questo panorama, qualche datore di lavoro virtuoso rispetta gli accordi e i contratti sottoscritti?

“Come detto in premessa, l’eccezione a quella che oggi sembra essere la regola attuale, c’è. Tuttavia, a oggi, resta un’eccezione, a mio sommesso avviso. Complice, una mancata formazione dei lavoratori più giovani sui propri diritti e anche doveri”.

Cosa non dovrebbe mai fare un lavoratore stagionale per vedersi riconosciuto il compenso promesso?

“Affidarsi al ‘fai da te’, il quale non porta alcun risultato. Sta prendendo piede la cattiva abitudine di inviare un messaggio all’ex datore di lavoro chiedendo lui le somme spettanti e già concordate entro e non oltre 7 giorni.

E puntualmente quello che accade è che il datore di lavoro risponde dicendo: ‘Presto avrai quello che ti devo!’.

Ovviamente, è una bugia e continuerà a non pagare. E’ importante comprendere che così non funziona, bisogna sempre affidarsi a un professionista di cui si ha fiducia e stima per tutelare al meglio i propri diritti”.

Francesco Greco


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