RUGGIANO – Ogni comunità incarna e trasfigura un grumo semanticamente affollato, sedimentato nel sensuale scorrere del tempo, i secoli, i millenni.
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Salve
I luoghi da visitare e le tradizioni da conoscere a Salve
SALVE (LE) – “Perdersi è una condizione di necessità. E’ necessario perdersi per poter andare oltre. E’ necessario disimparare ciò che siamo per rinnovarsi…”. Chiaro come un concept, una filosofia di vita, un karma, un mantra,
Perdersi è partire, lasciare i luoghi del cuore, dell’infanzia, la terra tumara e avara dove si è stati felici, in cerca di un posto nel mondo, per i propri sogni, la propria dignità.
Lascia un commento“Signora Lina… signora Lina… percè no te fermi stammane cu nne dumanni? Ssettate ca voiu te cuntu le cose vecchie de la mamma mia e de la nonna!…”.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSALVE (Le) – “Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento”, Henri Cartier-Bresson. Vero. L’eternità della nostra terra barocca e selvaggia ha i colori del bianco e nero e dell’anima mediterranea che marca il nostro dna. Eliana e Vincenzo Cazzato anche quest’anno, come fanno da alcuni lustri, nella ricorrenza di San Biagio (che qui a Salve chiamano Santu Lasi), hanno aperto la Masseria “Santu Lasi”, la loro arcaica dimora odorosa di iodio del mare a due passi, dove il tempo s’è fermato per donarla a gente arrivata da ogni dove, in un melting pot di straordinario fascino, in una giornata di primavera in anticipo sul calendario.
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSALVE (Le) – Cos’è mai Salve (in fondo al Capo di Leuca), il paese di Gino Meuli, se non un grumo semantico? Un topos polisemico, che racchiude un universo nelle sue infinite articolazioni, dimensioni, dinamiche? Sociologiche, economiche, antropologiche, culturali, spirituali, etiche e quant’altro?
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiSALVE (Le) – “I tuoi occhi/ son l’onda/ irregolare/ e io/ la risacca,/ che si lascia/ cullare”.
Cos’è mai un’onda irregolare se non un capriccio del destino ingiusto che arriva d’improvviso e maligno ci ruba i poeti, mentre noialtri, vaghi e confusi, restiamo a proseguire il nostro folle viaggio verso il nulla?
Lascia un commentoTempo di lettura: 2 minutiCONTRADA FANI (Le) – Cos’è mai la “Pajara Rita” ai “Fani” se non un topos modellato dal vento unto del sale dello Jonio e dai “sovrumani” silenzi, abitato dai gechi e dal tempo inquieto e crudele, gravido di storie emerse dalle carsicità della memoria?
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Tempo di lettura: 4 minutiDiciamolo: noi che in Terra d’Otranto siamo stanziali, attaccati alla sua terra esigua “come un albero di ulivo secolare” (Giancarlo Colella). Che mai ce ne andremmo, perché avvinti da una strana, misteriosa energia. Che per quel poco che possiamo, contribuiamo alla crescita umana e culturale di una terra che ogni giorno ci sorprende e che noi stessi poco conosciamo.
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