Home » Comuni Salentini » Tricase » I primi Signori di Tricase

I primi Signori di Tricase

Secondo lo storico Micetti il primo signore di Tricase fu un certo Demetrio Micetti.
Costui, secondo la versione micettiana, era scampato, insieme ad altri, alla distruzione di “Leuche” e di altri Casali, fatta ad opera dei Saraceni, e si era rifugiato con le sue genti in una masseria di sua proprietà denominata Menderano. E il Micetti ricorda che

“mentre i Micetti scappati da Leuca distrutta dimoravano in Menderano, furono allettati dal sito di un‘altra lor masseria, poco discosta, di squisitissima aria, dove viveva gran parte dell‘anno Demetrio Micetto, con cinque suoi figlioli e molti servi. Le genti vicine continuamente offendevano Menderano mal difesa, ma non ardivano toccar la masseria suddetta, ben munita dalla natura e dai cuori di chi vi abitava, Allora fu che i coloni di S. Nicola, di Voluro e di Menderano risolsero di unirsi intomo a quella, che potea passare per una rocca, e di tre feudi si fe uno solo, e si diè forma alla Terra, murando ripari nel luogo ancor detto Cittadella, dove furono le prime case. E si chiamò “Tricase”. Padrone, naturalmente, Demetrio il quale volle che il primo corpo feudale, che stava tra Tricase e Menderano si chiamasse dal suo nome S. Demetrio (vulgo Santo Demitri); che la Chiesa matrice del nuovo luogo si edificasse di faccia alla sua casa, e che patrono della Terra fosse S. Demetrio. Tutto ciò accadde circa, secondo il Micetti, l’anno di nostra salute 1030, Sempre il Micetti, a conforto della sua versione, si rifà ad un marmo, trovato in Menderano, sul quale si leggeva la seguente “inscrittione: MENDERANO VENERE MICETTI QUI ERANT LEUCE MICENI” e riferisce che detta “inscrittione” gli fu data da un “Gentil‘uomo di Tricase Vecchione, et curioso d’antichità, chiamato Pietro Licchio”, il quale aveva addirittura promesso di dargli l‘inventario di Menderano se non fosse morto e, continuando il Micetti precisava che “nè dal figlio
possetti aveme altra notitia, sendo io absente di Tricase, ben e vero, che questa traditione l’ho avuta da lui di tutto questo, che sto scrivendo di Tricase, et l’ho inteso anche dire da molti altri”.

In merito poi al cognome Miceni, Antonio Micetti dava la seguente spiegazione:

“Tal denominatione di Miceni non da altro deriva, che dal Regno di Micene, del quale ne teneva lo scettro Agamennone”. E, secondo quanto precisato da Strabone, fuggiaschi micenei si rifugiarono anche in Leuca; e tutti poi si chiamarono Miceni. Di qui Micetti; basta tagliar la lettera “n” e farla diventare due “t”; la cosa è semplicissima come è possibile vedere”.

E il Micetti sostiene che fu proprio per quella mutazione di lettera che il primitivo cognome dei suoi antenati si cambiò nel successivo, Demetrio Miceni fu, dunque, il primo Signore di Tricase.

Seguendo questa versione sappiamo che i successori di Demetrio furono spogliati della Signoria di Tricase da Carlo I d’Angiò (1226-1285) intorno al 1260, forse perchè sospettati di aver patteggiato per gli Svevi.

Dopo Carlo I d’Angiò il feudo di Tricase fu tenuto da Carlo II (1248-1309) e sembra che lo abbia diviso per metà con il suo fedele Nasone de Galeram verso il 1270. Si racconta, infatti, che Carlo I d’Angiò, con privilegio dato in Napoli il 6 gennaio 1269, concesse al soldato Nasone, suo fedele e diletto, metà del Casale di Tricase.

In seguito il feudo passo ad Angelo de Cafalia e successivamente a Goffredo de Lavena e, poi, fu incluso nel Principato di Taranto, nel quale apparteneva quasi completamente Terra d’Otranto.

Francesco Accogli (da Storia di Tricase, Congedo Editore)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.