Ugento, nè fede, nè sacramento
I soprannomi agli abitanti di un paese sono assegnati , la maggior parte delle volte, dai paeselli confinanti. Se poi questi nomignoli sono anche dipregiativi, la certezza è matematica. È il caso del comune di Ugento i cui abitanti sono marchiati da un’espressione: “Uscentu, né fede, né sacramento” (A Ugento, né fede, né sacramento).
Stando a quanto asseriscono alcuni aneddoti del lontano 1739, questa sarebbe la frase pronunciata da un prelato, Mons. Ciccarelli mentre scappava via dal paese in tumulto e in rivolta contro il vescovo.
Mons. Ciccarelli fu inviato ad Ugento per sedare una rivolta scaturita a causa di alcuni soggetti, di appartenenza al clero salentino, nei confronti della popolazione e delle più alte cariche ecclesiastiche. Il Monsignore però, non fu capace di assolvere ai propri doveri in quanto la situazione degenerò di li a poco con la decisione, da parte del vescovo della diocesi, di modificare la destinazione di un’imponente campana dalla cattedrale di Ugento a quella di Altamura.
I disordini aumentarono in maniera disastrosa, tanto da costringere il vescovo ad allontanarsi dalla sua diocesi per trovare rifugio a Napoli. Appena lasciato il paese si sarebbe poi tolto le scarpe per scrollare la sabbia di una paese che lo aveva così deluso.
Frasi differenti, ma sempre dal medesimo contenuto dispregiativo, venivano rivolte agli abitanti di Ugento da parte di coloro che si ritenevano essere posseduti dal demonio. Costui infatti suggeriva, alla bocca del corpo che lo ospitava, gli epitteti con i quali era più consono additare questo paesino.
Un recente studio di Luciano Antonazzo, sostiene invece che il nome non derivi da una frase pronunciata dal Vescovo, bensi contro il Vescovo a causa del suo comportamento. Si palesò infatti come l’artefice di molti torti nei confronti di alcuni suoi colleghi ecclesiastici, come ad esempio di don Domenico Colosso. Costui sarebbe stato scomunicato ed umiliato in pubblico dal Monsignore causando le ire della popolazione locale e dei paese vicini.
Marco Piccinni
BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA:
-“Agenda di Babbarabbà 1997. Soprannomi paesani nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto tra storia e fantasia” – supplemento del “Quotidiano” dicembre 1996 (Arti grafiche Mondadori) a cura di Antonio Maglio
-Pierangelo Tempesta – Il Gallo, Ugento senza fede nè Sacramento