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Inaugurato il parco dei fossili

Articolo pubblicato da “Il Gallo” il 6 Aprile 2009

Fossili di cava Lustrelle (Fonte: )

Fossili di cava Lustrelle (Fonte: www.terredelmediterraneo.org )

[…]Lungo la strada Statale Aradeo-Cutrofiano, presso l’incrocio per Sogliano Cavour, è ubicato il “Parco dei Fossili“, una cava dismessa alla fine degli anni 70 e riaperta nel 1999, che rappresenta un raro esempio, in Italia e in Europa, di recupero a fini scientifici. I fossili presenti negli strati argillosi dell’area in esame appartengono al Pleistocene inferiore (Prima Glaciazione), quando la maggior parte dell’attuale Salento era sommerso dalle acque marine e sono essenzialmente costituiti da abbondantissimi resti di numerosi gruppi animali (celenterati, molluschi, briozoi, artropodi, vertebrati) e vegetali (alghe calcaree). I differenti strati geologici leggibili nella cava Lustrelle (nome originario dell’area) sono tutti di origine marina, ad eccezione di quello più superficiale, costituito da terreno agricolo e da humus. Essi sono sovrapposti pressoché orizzontalmente, con i più recenti in superficie e quelli di più antica formazione più in basso.

Altre specie ricoprono una notevole importanza scientifica, poiché segnalano, con la loro  presenza, scomparse condizioni climatiche, come il bivalve Arctica islandica, il gasteropode Aporrhais uttingeriana e tante altre. Per questi motivi l’area era già nota negli ambienti scientifici nazionali ed internazionali ma, dal 2008, ha assunto nuova e ancora maggiore valenza per la scoperta, effettuata dal responsabile scientifico del sito, Prof. Giuseppe Piccioli Resta, di una specie nuova per la scienza, il mollusco poliplacoforo Leptochiton serenae.

Cava Lustrelle comprende sia i terreni a quota di campagna che un’ampia area posta a circa 18 metri sotto il piano stradale, per una superficie complessiva di circa 12 ettari; il parco è stato piantumato con circa 8.000 alberi di specie varie. Ampio spazio è stato lasciato al reimpianto spontaneo della flora salentina, mentre alcune pareti d’argilla sono a vista per permettere l’identificazione della successione stratigrafica e lo studio dei fossili.


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