Home » Comuni Salentini » Giuggianello » Museo della civiltà contadina a Giuggianello

Museo della civiltà contadina a Giuggianello

Il museo civico di Giuggianello, dedicato alla civiltà e alla cultura contadina, è un valido esempio di rivalutazione delle tradizioni agricole salentine nonché di museo della comunità. Buona parte degli oggetti che trovano spazio in superbi allestimenti nelle stanze dell’atrio di un antico palazzo sono stati donati da coloro che li hanno utilizzati in gioventù, per non recidere il filo che lega a noi le tecniche di coltivazione di un passato non ancora così lontano.

Ciceroni di questo entusiasmante viaggio nel tempo sono i volontari dell’associazione CCSR (Centro di Cultura Sociale e di Ricerche Archeologiche, Storiche e Ambientali) che vi accompagneranno per mano e con passione per conoscere gli aspetti della quotidianità ludica, lavorativa, sentimentale dei salentini. Un viaggio nella collettività, ma anche nella individualità di ogni uomo e donna che ha fatto della terra la propria ragion d’essere. Il percorso nelle sale del museo civico è dunque anche un percorso di vita. Si comincia dalle prime teche, dove sono esposti alcuni oggetti legati alla prima istruzione e al divertimento dei più piccoli: i quaderni, libri e alcuni giochi come lu fitu, i patruddri, il gioco delle noci.

Dall’infanzia si passa all’adolescenza, il servizio militare e i primi amori, il matrimonio che si porta dietro usi e costumi di un terra intrisa di tradizioni elleniche: ed ecco in un baule il corredo, l’abito della sposa, gli utensili da cucina, la camera da letto con “lu rufiano”, un lenzuolo di bell’aspetto e rifiniture pregiate posto al di sopra delle coperte al fine di nasconderne l’aspetto povero. Un magnifico telaio per la tessitura tradizionale con l’abbozzo di un tessuto parzialmente lavorato e  “lu cummò”, il mobile buono all’interno del quale stipare buona parte delle dote di nozze oltre che le fasciature per i bambini che verranno dal matrimonio.

Antichi ferri da stiro - museo civico Giuggianello

Un vestito da lutto conclude infine l’esperienza terrena. Di solito era il marito il primo ad andarsene. La vita media della donna è superiore di 5/6 anni quella dell’uomo. Al triste evento erano associate le “presunie”: parenti, amici e vicini preparavano cibi caldi per la famiglia colpita dal lutto che non poteva cucina per 5 giorni dal giorno della perdita del congiunto. Non ci si curava dell’aspetto e per diversi giorni non si usciva di casa se non per recarsi al cimitero.

Dettagli legati all’istruzione dei giovani, al decoro della casa, al rispetto per la terra, il tutto sempre e costantemente accompagnato dal mondo agricolo. Numerosissimi gli strumenti sapientemente organizzati in diversi ambienti espositivi per risaltarne la maestosità e l’eleganza della forma.  Alcune foto d’epoca contestualizzano l’utilizzo dei vari strumenti mentre i volontari del CCSR raccontano aneddoti e storie legate ad ognuno di essi.

Attrezzi agricoli - museo civico Giuggianello

Tra le tante curiosità alcuni massi con dei motivi incisi, utilizzati come delimitatori per le aie. Le forme impresse non hanno una spiegazione razionale in quanto frutto della fantasia contadina. Si riteneva che portassero fortuna al contadino se nessuno fosse stato in grado di decodificare il messaggio in essi contenuto.

Un esplosione di ricordi indotti anche in coloro che non hanno vissuto in prima persona questo periodo storico. Un’atavica consapevolezza verso il mondo rurale che scaturisce pian piano come un eredità assopita di cui non si credeva di possederne una reale consapevolezza.

Marco Piccinni


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *