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Un Principato rurale, interessante ricerca di Pierpaolo Panico sul Settecento a Tricase

Pierpalo Panico, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, ha dato alle stampe nel febbraio 2015, un’interessante ricerca sul Settecento a Tricase dal titolo: UN PRINCPATO RURALE. Terra, Società e Potere Politico a Tricase nel Settecento, Ariccia (Roma), Aracne Editrice, pp. 332, €16,00.

Il volume, dedicato a Silvia, moglie dell’autore, è inserito nella collana “Storia e Territorio”, diretta dal prof. Rossano Pazzagli dell’Università degli Studi del Molise (La collana Storia e Territorio raccoglie studi storici sulle risorse, le vocazioni e le potenzialità dei contesti regionali e locali, molte volte ingiustamente marginalizzati dal modello di sviluppo contemporaneo, ricerche originali che si collocano nel solco di un necessario passaggio culturale: riportare il territorio al centro dei processi di trasformazione economica e sociale, leggere il patrimonio territoriale come prodotto storico che l’incessante incontro tra uomo e natura sedimenta nelle comunità locali, ridare forza e dignità ai luoghi come orizzonti identitari secondo una logica glocale…) ed è prefato dal prof. Francesco Mineccia, Ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università del Salento.

Il prof. Francesco Mineccia termina la Prefazione con le seguenti parole: “Questo libro, in conclusione, offre al lettore i risultati di un progetto scientifico che s’inserisce a pieno titolo nel corposo filone di studi sorti in ambito nazionale e internazionale per la definizione dell’importante processo di costruzione dello Stato moderno e, in particolare, del governo del territorio. Questo libro rappresenta anche un omaggio dell’autore ad un paese cui si sente particolarmente legato; un centro quello di Tricase che, pur ricco di una miriade di pubblicazioni di carattere strettamente locale, non aveva ancora  – soprattutto per i secoli centrali dell’età moderna –  una esauriente ricostruzione dai tratti storiografici e metodologici ben definiti”.

Segue una lunga ed interessante Introduzione dell’autore (pp.17-28) nella quale si specifica con chiarezza il senso del lavoro compiuto. “Questa ricerca -precisa Pierpalo Panico- si propone di indagare il sistema politico di Tricase (piccolo paese dell’estrema parte meridionale della provincia di Terra d’Otranto, eletto a principato nella metà del Seicento) focalizzando l’attenzione sui conflitti che su base territoriale disegnavano i rapporti di potere tra i diversi settoti dell’élite locale in un periodo, quello settecentesco, caratterizzato da una crescente ascesa di nuove figure sociali pronte a porre un freno al processo oligarchico che aveva contraddistinto la vita politica delle piccole e grandi comunità del regno di Napoli”.

Giungiamo così alla ricerca, strutturata in cinque corposi capitoli, comprensivi di circa 240 pagine e ben amalgamati fra loro con la presenza di pertinenti ed esaustivi riferimenti bibliografici; seguono le Conclusioni, le Appendici (schede geenealogiche delle famiglie tricasine), la Bibliografia e l’Indice dei Nomi.

Il capitolo primo introduce il lettore nell’universo locale della comunità di Tricase nel Settecento dipingendo un quadro della compagine sociale, economica e politica del paese. Particolare attenzione è dedicata alla descrizione, in maniera micrometrica e strutturale, degli aspetti socio-professionali e della distribuzione della proprietà della terra, in relazione al “dominio diretto” e al “dominio utile”, tra tutti i soggetti giuridici presenti sul territorio.

Il capitolo secondo studia uno dei settori più delicati e controversi della storografia sociale, quello della famiglia contadina inserita in un sistema di relazioni che, eccedendo la parentela, confluiva in vere e proprie reti verticali di clientela, di protezione, di credito e di scambio con le istituzioni locali e con altre famiglie di diversa condizione sociale.

Un principato rurale, Pierpaolo Panico

Un principato rurale, Pierpaolo Panico

Il capitolo terzo descrive in profondità i meccanismi economici del ceto degli artigiani, i quali riuscirono, a differenza dei braccianti agricoli, ad attuare mutamenti di status sociale ed economico e ad incrementare il proprio potere e il proprio prestigio grazie al sistema di trasmissione ereditaria dell’attività lavorativa tra le generazioni e al controllo quasi esclusivo delle principali associazioni devozionali del paese. Il prototipo di artigiano preso ad esempio è stato quello dei Coppola, famiglia di muratori attiva all’interno delle due realtà territoriali di Tricase e Alessano.

Il capitolo quarto ricostruisce le dinamiche amministrative, politiche ed economiche delle istituzioni ecclesiastiche del paese: la chiesa parrocchiale, il convento di S. Domenico, la “Confraternita de’ Morti” e la “Confraternita del Rosario”. Questi istituti svolgevano un ruolo fondamentale nella seconda metà del Settecento, perché la gestione delle risorse economiche di tali istituzioni costituiva il mezzo più idoneo per la promozione di una poltica di prestigio sociale di interi gruppi di cittadini appartenenti soprattutto al secondo ceto, quello appunto degli artigiani che premevono fortemente per rappresentare direttamente i propri interessi sul piano politico locale.

Il  capitolo quinto, l’ultimo, è dedicato allo studio della realtà politica locale. Un aspetto di grande rilievo è stato quello di indagare il legame tra i comportamenti privati dei cittadini e le fazioni politiche , “filomunicipale” e “filobaronale”, caratterizzate da divisioni interne al tessuto sociale e capeggiate dalla nuova élite in ascesa composta di funzionari feudali, di avvocati e di ecclesiatici pronti a difendere, in sede locale o nei vari tribunali del regno, i propri interessi pubblici e privati.

Detto questo, dobbiamo, prima di concludere, esprimere almeno tre brevissime riflessioni sul lavoro compiuto da Pierpaolo Panico.

La prima riflessione è relativa al secolo preso in esame: il Settecento. E’ pur vero che il dott. Panico ha già pubblicato: Formazione e circolazione del patrimonio dei ceti rurali nel Salento settecentesco, in “Ricerche Storiche”, 2 XL, fasc.2, 2010 e  Ascesa di nuove forze sociali nel Salento Settecentesco: le vicende della famiglia Coppola tra corservatorismo e trasformazione in “M. SPEDICATO (a cura di) Alessano tra storia e storiografia, Galatina, Edizioni Panico, 2011 ed altri saggi che non citiamo per brevità di spazio. Ma è quest’ultimo lavoro di Pierpaolo Panico, considerata la ricerca compiuta, che copre un vuoto enorme e ci permette di conoscere le dinamiche famigliari della realtà tricasina, per nulla analizzate dalla storiografia locale fino ad oggi.

La seconda è riferita alle fonti primarie inedite utilizzate, conservate in archivi pubblici e privati ed anche all’utilizzo dei registri notarili e dei catasti onciari: Archivio di Stato di Napoli, Archivio di Stato di Lecce, Archivio Guerri dall’Oro ad Angers in Francia, Archivio privato dei Gallone e  Archivio della chiesa matrice di Tricase.

L’ultima riflessione è rivolta al valore scientifico dell’opera nel suo complesso, avendo ottenuto un giudizio positivo da valenti docenti di storiografia nazionale e lusinghieri apprezzamenti da parte del Comitato scientifico per gli studi storici della casa editrice “Aracne”.

Un volume, lo ripetiamo, di estrema importanza per la storia di Tricase.

Francesco Accogli


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