San Dana, i randagi “padroni” del paese
SAN DANA (Le) – I bambini non possono giocare per le strade, neanche nella bella stagione, gli anziani sono costretti a stare chiusi in casa a guardare la tv senza poter andare a trovare i parenti, oppure recarsi in chiesa per assistere alle funzioni religiose.
San Dana è diventato un paese off-limits a causa del fenomeno del randagismo, che va avanti ormai da alcuni anni. Tutti i giorni dell’anno, gruppi di cani vagano da un angolo all’altro del paese molestando i passanti, ringhiando, impaurendoli.
Pare che tanti maleducati dai paesi vicini vengono qui per abbandonare le loro bestiole domestiche. Fenomeno che si aggrava ancora di più nei mesi d’estate.
E così la socialità è divenuta difficile, la paura regna sovrana. Il Comune di Gagliano del Capo (San Dana è una delle sue frazioni, l’altra è Arigliano), più volte è stato informato della situazione che si è venuta a creare, ma tutto resta come sempre.
“Eppure – dicono i cittadini ormai esasperati – basterebbe un accalappiacani per ricoverare gli animali, che non hanno colpa…”.
E alcuni raccontano la disgrazia di qualche anno fa, quando una bambina la domenica andando a messa con le amichette incrociò un cane randagio, si impaurì, scappò, si rifugiò in un cortile, ma non bastò: la bestia la azzannò squartandogli una gamba. Finì in ospedale e poi a carte bollate, avvocati, risarcimenti onerosi.
Francesco Greco