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Aviso Torre Mozza (Avisu da Turre), Cutrofiano

L’aviso di Torre Mozza si apre al centro di una estesa depressione posta a margine della strada Maglie-Cutrofiano. L’inghiottitoio riceve le acque del Canale Lame, uno tra i principali corsi d’acqua a carattere temporaneo della provincia, ed è composto da un unico grande pozzo con un ingresso ampio e scenografico, profondo poco meno di 30 metri, coronato da alberi di fico e da una generosa vegetazione.

Aviso Torre Mozza

Aviso Torre Mozza

Negli ultimi 30 anni questo inghiottitoio ha subito un parziale interramento; la profondità attuale risulta, infatti, inferiore di circa 3-4 metri rispetto a quella rilevata nei primi anni del ’70 del secolo scorso.

Parte terminale del canale Lame

Parte terminale del canale Lame

L’interramento è un fenomeno naturale che interessa tutte le cavità carsiche, che possono riempirsi di precipitati chimici e corpi di frana, dovuta alla naturale evoluzione dell’inghiottitoio, oppure sedimenti di varia granulometria e natura, provenienti dall’esterno, trasportati dal vento, dall’acqua o dal ghiaccio. In provincia di Lecce questo processo naturale negli ultimi decenni ha subito probabilmente una marcata accelerazione a causa delle profonde trasformazioni che l’uomo ha apportato all’ambiente naturale, spesso al fine di aumentare la superficie coltivabile nelle terre attigue ad eventuali inghiottitoi, oppure più semplicemente quello di ridurre pericoli di ogni tipo. Anche se raro, l’eco dell’apertura improvvisa di una voragine, è sempre fonte di terrore dilagante che, come uno stoppino, attinge il combustibile direttamente da ancestrali paure che hanno dilaniato il coraggio degli uomini di Chiesa che vedevano nella punizione divina la risposta più “vicina al vero” per spiegare un si tale squarcio della terra.

Fondo dell'aviso Torre Mozza

Fondo dell’aviso Torre Mozza

Degrado ambientale dell'Aviso Torre Mozza

Degrado ambientale dell’Aviso Torre Mozza

La prassi comune di trasformare grotte e inghiottitoi in vere e proprie discariche mette in serio pericolo la salute delle falde alimentate da questi grandi collettori idrici. Una vecchia fiat 500 giace su una fiancata in prossimità della foce del Canale lame. Ciò che ne resta è la sola carrozzeria esterna, dilaniata dalla ruggine, occlude marginalmente la via di comunicazione delle acque per il pozzo della voragine, aprendo però la strada ad un inqualificabile elenco di rifiuti solidi ferrosi, pneumatici, tubi in gomma, scarti tessili, e molto altro. Un mancato rispetto per l’ambiente naturale che si traduce in una sarcastica legge del contrappasso che vedrà i fautori dell’inquinamento essere vittime, “inconsapevoli”, del’avvelenamento che essi stessi hanno incentivato. Una intensa nidificazione di colombi sul fondo della voragine, inoltre, contribuisce ulteriormente all’inquinamento delle acque che qui vengono reindirizzate.

Volta di crollo dell'Aviso Torre Mozza

Volta di crollo dell’Aviso Torre Mozza

La zona in cui insiste questa magnifica voragine, conosciuta anche con il nome Avisu da Turre, è stata inoltre oggetto di un acceso dibattito, nel 2014, inerente l’installazione di un impianto industriale di compostaggio dei rifiuti umidi organici di un terzo della provincia di Lecce (pari a circa 30.000 tonnellate di rifiuti annui), su iniziativa del comune di Melpignano.

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:

Gruppo Speleologico Leccese ‘Ndronico, a cura di, Guida Speleologico-Ambientale alle vore della provincia di Lecce


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