MUSICA. “La Vallonea”, x-factory di talenti
TRICASE (Le) – In un contesto socio-culturale in cui programmare qualcosa è impresa di Sisifo e le iniziative hanno la caducità delle foglie in autunno, che un premio giunga alla 18ma edizione è di per sé una notizia.
Eppure, il Concorso Musicale Internazionale “La Vallonea” (la mitica quercia fra Tricase e il suo mare) dura ormai dal 1999, e ha intenzione di andare avanti ancora per molto tempo. L’idea fu della prof. Maria Fino (foto), pianista, che in questi anni, col Centro Studi Musicali “F. Chopin” e il premio ha sondato il territorio portando alla ribalta tantissimi talenti che hanno fatto della loro passione un vero lavoro.
La prossima edizione (patrocinio del Comune di Tricase), avrà luogo nell’incantevole location di Palazzo Gallone dal 4 al 9 aprile (serata finale, ore 18.00).
DOMAMDA: Come e quando nasce l’amore per il pianoforte?
RISPOSTA: “Più che del pianoforte, la prima passione per la musica, è stata quella del canto. Fin da bambina, ricordo, utilizzando delle corde come filo di microfono, per poi annodare l’estremità di questa e avvolgerla con carta stagnola, simulavo un microfono per cantare e il mio palcoscenico era una scala esterna che percorrevo con eleganti movimenti e a volte inciampando pure… Ma era il suono musicale che maggiormente mi attraeva e incuriosiva.
All’età di 10 anni circa, a seguito di forti insistenze, i miei genitori per accontentarmi, comprarono una tastiera e, per tramite un parente conoscitore della musica, mi apprestai alle prime nozioni musicali. Il mio percorso di studio è poi proseguito, frequentando il Conservatorio Musicale fino alla laurea in pianoforte”.
D. Possiamo dire che il Capo di Leuca è un territorio vocato per la musica nel senso che quelli che la studiano sono tanti?
R. “In passato, studiare musica non era proprio una scelta considerata opportuna. Se non proprio un’eccezione di pochi. Basti pensare come veniva considerata l’ora di musica nella scuola secondaria: un’ora a non far quasi niente.
In questi anni i ragazzi, con la compiacenza dei genitori, hanno iniziato a frequentare attività complementari, tra cui lezioni private di strumento. Si è preso coscienza che la musica contribuisce fortemente ad ampliare la formazione educativa.
Un ulteriore passo avanti è stato fatto con l’introduzione dell’indirizzo musicale nelle scuole dell’obbligo. Molti ragazzi si sono accostati alla musica, e alla propria vocazione strumentale. Molti di loro hanno poi continuato e continuano lo studio specialistico presso il Conservatorio Musicale”.
D. In questi anni del premio ha scoperto dei talenti che poi si sono fatti onore fuori dal Salento?
R. Certamente. Il concorso internazionale da noi indetto, contribuisce a fornire opportunità di vetrina e di curriculum. Alcuni dei partecipanti, oggi fanno parte di varie orchestre nazionali, altri insegnano nei Conservatori, altri ancora si esibiscono in varie formazioni”.
Francesco Greco