POESIA. Versi da un’odissea, Ugo Fracasso
GEMINI (Lecce) – “La mia terra è rossa di colore./ La mia terra è bagnata di sudore…/ La mia terra produce frutti amari…”.
Occorre amare molto la vita, viverla come un’avventura, intensamente, con coraggio, mettersi ogni giorno in discussione, accettare le sue sfide infinite, non darsi mai alibi, gettare il cuore oltre l’ostacolo come i cavalieri medievali, per scrivere qualche buon verso.
“Le delusioni,/ sono dei macigni. Che cadono sempre, /sullo stesso posto./ Sull’anima e sul cuore…/ Da quelle a me cadute,/ potrei costruirmi…/ una Piramide”.
La conoscenza dell’uomo e del mondo, lo sguardo cosmopolita di Ugo Fracasso, si riverberano nella sua silloge “Pensieri e parole” (Un’odissea di vita in versi), Edit Santoro, Galatina 2017, pp. 16p, euro 15,00, corredata da foto di dipinti molto significativi, che rafforzano i contenuti delle liriche.
“Io che nacqui libero,/ e libero morir desio…”. “Non buttar mai via,/ ciò che t’avanza…/. Dai piccoli semi di grano…/ Si fa il pane…/Per la fratellanza…”.
E dunque, versi da un’odissea, quella del ragazzo Ugo che, nato nel Salento (Casarano), un bel giorno decide di tornare da dove è partito.
Per fare un po’ il bilancio della sua vita, riscoprire la sua terra con uno sguardo nuovo, diverso, in certi passaggi rabbioso come quello degli innamorati, gli orizzonti del cuore, il sentimento di appartenenza, le radici forti, i valori immortali, il flusso della memoria, lo scorrere sensuale e inevitabile del tempo che tutto consuma, con le sue piccole speranze e grandi illusioni, che come sapeva Leopardi, sono lacerazioni dell’animo, piccoli, ispidi lutti difficili da elaborare (“A tutti tocca andare in quell’orto…).
Da questo magma pulsante di vita vissuta nasce l’immaginario che nutre la poesia di Fracasso, tenera e dolce, struggente, a tratti sanguigna, sempre vera, senza alibi, né finzioni.
Stretta l’osmosi fra la propria parabola esistenziale, unica come lo sono tutte le vite e i versi che si fermano per sempre sulla carta nel tentativo di afferrare il mistero.
“Come un leone/ orgoglioso e fiero,/ ho vissuto la mia intera vita”.
Sembra di sentire Neruda: “Confesso che ho vissuto…”.
Francesco Greco