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A Lucugnano i bambini hanno sconfitto il coronavirus

LUCUGNANO – “C’era una volta, nel paese dei rifiuti, un posto lontano lontano, tra il cielo e la terra, un re chiamato Virus e la sua regina Corona. Insieme avevano formato un unico essere, molto potente e cattivo: il Coronavirus…”.
Anche i bambini, oltre a leggerle, scrivono le favole, a lieto fine: infatti, con la loro intrattenibile voglia di vivere, di tornare a giocare, a stare all’aria aperta ora che la primavera è finalmente arrivata, di imparare cose nuove, hanno sconfitto il nemico che tiene prigioniero il mondo da più di un anno e che si chiama Coronavirus.

“Un brutto giorno l’esercito del male arrivò anche nel Salento: gli alunni di una scuola primaria erano a giocare in giardino, quando improvvisamente uno di loro…”.

Presentata dalla scrittrice Monica Sabella e realizzata dalla pluriclasse IV e V della scuola elementare di Lucugnano (fa parte dell’Istituto Comprensivo di via Apulia, Tricase), col dirigente scolastico Rina Mariano e l’aiuto della maestra Elisabetta Paola Brigante, è appena uscito “La scuola dei miei sogni e il nemico inaspettato”, Place Book Publishing, 2021, s.i.p. (il ricavato andrà alla scuola).

Una favola che per la tematica turba anche noi grandi, che non avremmo voluto leggere, preferendo quelle di Esopo, Andersen e i fratelli Grimm.

E che tuttavia è ben articolata nel suo plot narrativo, arricchito dai bellissimi disegni dei bambini, più turbati di noi per l’evidente motivo che il virus ha sconvolto la loro vita, condizionato le giornate, rimodulato l’apprendimento e la stessa vita della scuola.

“Era un essere spaventoso: aveva una coda lunga come un serpente e sulla punta di essa una palla di fuoco…”.

C’è dunque un “prima” e un “dopo” per tutti, e i bambini hanno fretta di lasciarsi alle spalle questo brutto periodo che li ha chiusi in casa, lontani dai giochi e dalle lezioni. D’altronde, anche gli adulti stanno soffrendo e non vedono l’ora di tornare alle abitudini di un tempo che pare lontano, alla vita difficile ma senza condizionamenti, orari, solitudine.

Apprezzata da Vito Cioce (“Plot machine”, Radio1Rai e dalla scrittrice Annalaura Giannelli, che porta la Sabella nel suo programma di successo su Telerama), la favola ha un risvolto che apre il cuore alla speranza: alla fine il nemico è sconfitto dal fuoco che brucia una polverina magica in una notte di luna, ci contagia la speranza di essere ormai nel “dopo”: vedere i cortili delle scuole con i girotondi colorati, le loro voci allegre, il sole sui loro capelli che scalda e che fa essere fiduciosi nel futuro. Re malvagio, vade retro!

Francesco Greco


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