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Il paese dei mancia-brufichi

I brufichi (in italiano i caprifichi) sono i frutti di fico selvatico. La campagne andranesi, soprattutto in antichità, erano molto ricche di alberi di fico spontanei, anche se non mancavano le numerose altre varietà coltivate,  bisognose di poche attenzioni ma altamente redditizie.

Gli abitanti di Andrano, anche se ancora ne ignoriamo il motivo, vengono designati con il termine di mancia-brufichi, ossia di persone che si nutrono di brufichi.

L’epiteto è abbastanza strano anche perché, in tutte le generazioni passate di cui si ha memoria, non sono mai mancate piante di fico in abbondanza. Percui il fatto che dei contadini, avvezzi a sopravvivere in qualsiasi circostanza, si alimentassero di caprifichi è veramente molto strano.

Ancora oggi se ne consumano in grande quantità, anche grazie ad una astuta modalità di conservazione del prodotto che non si riesce a consumare durante la stagione estiva. I fichi infatti, una volta essiccati al sole prima, e in forno poi (magari guarniti con mandorle tostate), costituiscono un ottimo alimento da consumare in qualsiasi evenienza e in qualsiasi stagione. È molto energetico e possiede un alto valore nutrizionale. Questa procedura, oltre che consentire ai contadini di procacciarsi un dessert a costo zero, consentiva anche la costituzione di riserve alimentari per i lunghi periodi di siccità, cattivi raccolti, guerre… Il soprannome, quindi, resta ancora un mistero.

Se qualcuno è in grado di risolvere l’enigma, che si faccia avanti…

Marco Piccinni

BIBLIOGRAFIA:
“Agenda di Babbarabbà 1997. Soprannomi paesani nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto tra storia e fantasia” – supplemento del “Quotidiano” dicembre 1996 (Arti grafiche Mondadori) a cura di Antonio Maglio


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