Depuratore di Corsano, Turismo a Rischio!
Abbiamo ricevuto la segnalazione di un utente, in un commento relativo al post Bandiera Blu per le spiagge di Castro e Salve, nel quale ci veniva richiesta di dar voce alla problematica del depuratore di Corsano, il cui malfunzionamento potrebbe danneggiare seriamente la stagione turistica del basso Salento.
L’argomento è stato trattato in maniera esaustiva da numerose testate giornalistice online e cui ci affidiamo per una maggiore competenza giornalistica. Vi riportiamo di seguito il contenuto di un articolo pubblicato su “Il Gallo” lo scorso 11 Dicembre 2008. Leggete con attenzione:
Comunicato stampa di Luigi Russo, presidente dell’Associazione “SOS Costa Salento”: “Una scelta scellerata dell’Amministrazione Cazzato, cinque anni fa, ha permesso
lo scarico in mare dei liquami del depuratore di Corsano-Alessano-Tiggiano: adesso divieto di balneazione dalla Guardiola a Novaglie e turismo addio. L’Associazione SOS Costa Salento chiede immediatamente un consiglio comunale congiunto dei tre comuni interessati. Il 9 dicembre, in un controllo di routine al depuratore di Corsano-Alessano-Tiggiano, la Guardia di Finanza ha trovato una bella sorpresa: dal condotto che dal depuratore sputa qualche decina di litri al secondo di liquami depurati nel Canale del Rio (una delle zone più incantevoli di tutto il Salento…), fuoriusciva non già acqua depurata al 95%, come dicono gli ingegneri dell’AQP gestore del depuratore, ma pannolini, carta igienica, e rifiuti solidi fecali (cacca). Immediatamente sono scattati i controlli sul depuratore che al momento sembra non avere responsabilità, e si è messo in moto l’ufficio tecnico del Comune di Corsano: probabilmente qualche furbasto, nottetempo, ha aperto un tombino nel condotto che va dal depuratore al mare, e ha scaricato il suo bottino prelevato direttamente nel pozzo nero di qualche abitazione; questa è la tesi sostenuta dal sindaco Biagio Raona, questo è il casus della denuncia ad ignoti che egli è andato a depositare nelle mani del maresciallo Francesco Leone, comandante della caserma dei carabinieri di Corsano. Tutto chiaro? Tutto sotto controllo? Un corno… L’arrivo della Guardia di Finanza e la sua macabra scoperta ha aperto lo scenario su una cosa drammatica che la nostra associazione aveva ampiamente segnalato all’opinione pubblica, proprio un anno fa: questo depuratore, questa scelta di scaricare nel mare i prodotti del depuratore, dopo che è diventato impossibile (giustamente) scaricarli in falda come si è fatto per una decina di anni, è un bomba a orologeria, è un fattore di inquinamento esplosivo per il mare di Corsano, e certamente comporterà degli effetti dirompenti sia sull’habitat marino, come è successo con la splendida Canal del Rio di Tricase, sia sul turismo: una mare da vedere ma non da godere e toccare – stante il divieto di balneazione che a questo punto diventa obbligatorio, fino alla Guardiola e perfino a Novaglie – quale turismo potrà attrarre? Il sindaco Raona, che in un primo momento (un anno fa) è sembrato minimalista rispetto alla gravità della situazione, quando si è visto sbattere in faccia la porta dalla Provincia e dalla Regione rispetto a ulteriori proroghe dello scarico in falda, enti che gli hanno messo davanti al muso la delibera del consiglio comunale di Corsano allora presieduto dal dott. Biagio Cazzato (Delibera Giunta n. 59 del 4 giugno 2001), adesso ha capito quale patata bollente il suo predecessore gli ha lasciato, e quale grave danno ha fatto all’intera collettività di Corsano e del Sud Salento. Raona sembra ora ben motivato, e ha detto chiaramente che quello di trovare soluzioni a questa scelta scellerata sarà il suo impegno prioritario nei prossimi mesi. Ma la frittata è fatta… Due le strade da percorrere: la prima quella di fermare a monte i prodotti del depuratore e mettere in funzione il sistema costosissimo di riuso irriguo, facendo una campagna di informazione per invogliare i contadini a utilizzare questi liquami per innaffiare le loro culture agricole; nel frattempo lavorare per procedere alla ricerca di risorse economiche per realizzare una conduttura “coperta” e incanalare lì dentro questi liquami dallo sbocco del depuratore fino a 300 metri all’interno del mare, in modo da togliere il divieto di balneazione sulla costa. Tutto questo coinvolgendo, evidentemente, i sindaci di Tiggiano e Alessano, che usufruiscono del depuratore che ha sede a Corsano e che scarica solo nella marina di Corsano. Come associazione SOS Costa Salento faremo, come abbiamo già fatto, una azione di monitoraggio sia rispetto all’inquinamento, sia rispetto all’avanzamento dell’iter per trovare soluzioni concrete. Chiediamo immediatamente ai tre sindaci la convocazione di un Consiglio Comunale congiunto Corsano-Alessano-Tiggiano per assumersi insieme la responsabilità della situazione, e avviare tutti i passi necessari per il reperimento delle risorse necessarie; e la costituzione di un gruppo di lavoro permanente di monitoraggio e controllo costituito dai rappresentanti dei Comuni e dai rappresentanti delle associazioni e comitati ambientalisti presenti a Corsano-Alessano-Tiggiano”.
Speriamo di cuore che la situazione possa risolvesi nel più breve tempo possibile!
Chiunque fosse interessato o competente in materia e volessa aggiungere qualcosa a quanto presentato, siamo qui a disposizione.
C’è un aggiornamento sulla situazione del depuratore. Quello che segue è uno stralcio dell’articolo pubblicato su “www.ilgallo.org” del 29 Maggio 2009:
Stanziati 50mila euro per la partecipazione ai costi di gestione e di funzionamento, per il periodo estivo, dell’impianto di distribuzione irrigua delle acque reflue depurate
del depuratore consortile a servizio dei Comuni di Corsano, Alessano e Tiggiano. La Provincia va incontro dunque ad una richiesta avanzata dai Comuni in questione, che nel periodo estivo, a causa della forte vocazione turistica del territorio e per il conseguente incremento delle presenze presso i tre paesi, devono gestire l’aumento dei carichi biologici e delle portate afferenti in fognatura agli impianti di depurazione, per scongiurare eventuali divieti di balneazione nei tratti interessati agli scarichi in mare.[…]
La brutta situazione sembra aver trovato uan soluzione. Quello cghe segue è uno stralcio di un articolo pubblicato da “www.paesenostro.it” il 4 Giugno 2009:
Finalmente alcune buone notizie sul fronte mare. Dopo la mobilitazione dell’Associazione SOS Costa, scattata nel mese di dicembre 2008, che l’ha vista in prima linea nella battaglia per bloccare lo scarico in mare del depuratore, portata avanti in collaborazione con i sindaci di Corsano, Alessano e Tiggiano, adesso i soldi della Provincia di Lecce sono sicuri, in quanto la giunta Pellegrino ha trovato 50.000 e ha deliberato che andranno al depuratore di Corsano per mettere in funzione le vasche dell’affinamento e permettere quindi lo sversamento in terra anziché in mare.[…]
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I turisti tornano a prenotare le loro vacanze nel nostro bel Salento…speriamo solo che non accadano più questi inconvenienti in futuro!