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Santa Barbara 2.0, festa grande a Montesardo

Il culto di Santa Barbara di Nicea (vissuta a cavallo fra il III e il IV secolo) rinasce a nuova vita. Dopo il restauro della chiesetta a sud-est del centro abitato di Montesardo, quest’anno c’è una novità molto importante: il 4 dicembre, giorno della sua festa, sarà onorata con festeggiamenti civili e religiosi in suo onore. E’ un pensiero a cui un gruppo di giovani del paese stava lavorando da alcuni anni e che adesso prende consistenza. Il restauro terminato nella scorsa primavera (ma a detta della Soprintendenza servono altri fondi per ulteriori interventi mirati) hanno dato lo sprint decisivo all’idea.

C’è un affetto particolare che dura da secoli della gente del paese d’origine messapica per questa santa il cui culto è stato studiato con la ben nota sapienza e passione dallo storico Antonio Caloro e che dà il nome a una contrada di una bellezza naturale struggente. La martire cristiana è venerata sia dalla chiesa cattolica che ortodossa, ed è la protettrice della Marina militare, ma anche chi ha a che fare col fuoco: pompieri, artificieri, minatori, genieri, ecc.

Chiesa di Santa Barbara

Chiesa di Santa Barbara, prima del restauro

Chiesa di Santa Barbara, dopo il restauro

Chiesa di Santa Barbara, dopo il restauro

Nell’oralità popolare, da tempo infinito si tramanda una giaculatoria che si recitava quando si avvertivano i segnali di un temporale vicino, affinché la forza della natura, spesso selvaggia, non arrecasse danni: “Santa Barbara no durmire/ ca tre nùvele visciu vanire/ una de acqua, una de vientu/ una ca porta lu maletièmpu” (Santa Barbara sveglia/ che tre nuvole vedo arrivare/ una di pioggia, una di vento/ una che porta il maltempo).

Funzionava. Non si ricordano cataclismi provocati dalla natura abbattutisi sul paese. La chiesetta è uno dei pochi esempi del genere in tutta l’Italia meridionale (un’altra sta a Matera). E’ datata fra il primo ventennio del XIV secolo e la prima metà del XV. Fu sede di una comunità monastica femminile, di suore Benedettine. Che vivevano della cura dell’orto annesso e dei doni della gente del paese. Dormivano nei locali attigui alla chiesetta, una masseria che Barbara Miele, una ragazza svizzera titolare dell’omonima casa editrice, qualche anno fa acquistò e cercò di restaurare per farne un centro di ippoterapia, ma fu bloccata dal Comune di Alessano perché i lavori ritenuti abusivi: in realtà stava solo rimettendo a posto le pietre diroccate che aveva trovato. Oggi, con il restauro della chiesetta, sarebbe stato un complesso di grande fascino anche sotto l’aspetto architettonico.

Di Santa Barbara si trova traccia nel 1324 nel rapporto delle collette delle decime pontificali. E quindi era un luogo di culto molto vissuto e produceva un reddito in decime e offerte. Fino al 1590, quando all’improvviso fu esclusa dalle visite pastorali: perché? Mancavano vocazioni? Si smise di frequentarla?

Con i suoi preziosi affreschi, è considerata un tesoro del periodo angioino. Nell’altro secolo fu adibita a deposito di paglia, e proprio il calore di questa li ha protetti dal degrado del tempo: Santa Barbara, il Cristo Pantocrator (benedicente), San Bernardino da Siena, ecc.

Icona di Santa Barbara a San Benedetto da Norcia

Icona di Santa Barbara a San Benedetto da Norcia

La santa era affrescata anche nella Basilica di San Benedetto, a Norcia (foto), di cui però, dopo il terremoto del 30 ottobre 2016 in Umbria e centro Italia, rimane solo la facciata. Negli anni Novanta i quattro contadini che ne erano i proprietari la vendettero al Comune.

Se il tempo è sereno, ogni anno, il 4 dicembre, tramontando il sole cade perpendicolare alla finestra della facciata e indugia a lungo sul rosone: il suo calore è di buon auspicio per la fine dell’inverno e l’arrivo precoce della primavera, e infatti i mandorli dei dintorni certi anni fioriscono già agli inizi di gennaio.

Quest’anno dunque si sta organizzando una festa dovuta all’impegno di un gruppo di appassionati che stanno lavorando per la buona riuscita della prima edizione della “Fera de Santa Barbara”: Oronzo Filippo, Raffaele Marchese, Antonio Melcarne, Dario Mighali, Antonio Sergi.

Il programma prevede in mattinata (ore 10.30) la messa celebrata da don Pietro Carluccio, una piccola fiera di prodotti tipici del territorio (artigianato, gastronomia, ecc.), poi un concerto dell’associazione musicale “Girolamo Melcarne” di Montesardo, un’esibizione dell’Associazione cinofila “Amici del cane” di Salve. Interverranno alcuni ufficiali della Marina Militare e una rappresentanza delle sezioni dell’ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) della zona (Corsano e Salve) e del Corpo dei Pompieri.

Alle ore 16.00 ci sarà una relazione sulla storia della chiesetta dell’architetto Luigi Nicolardi, che ha diretto i lavori di restauro.

Santa Barbara sarà contenta, arrivederci al 2017.

Francesco Greco

Ulteriori informazioni sulla chiesa di Santa Barbara di Montesardo.


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