“Zecchino di Montesardo”, ritorno al futuro
MONTESARDO (Le) – “Siamo sempre noi…”. La battuta del “mitico” Biagio Bisanti pare buttata là, e invece vuol dare un retroterra allo “Zecchino di Montesardo”, rivendicare un possato glorioso su cui si innesta il successo del sequel 2017, un ritorno al futuro.
Un modo di “firmare” le 9 edizioni (dal 1993 al 2001) di ieri, un successo del paese e del territorio, un format originale che fece parlare tutta l’Italia e che ha fatto da apripista ai talent, che vanta tante imitazioni venute male, e che poi è stato copiato dalle tv nazionali.
Non era facile per il veliero di Gino Russo, un altro dei padri fondatori, riprendere il mare dopo 15 anni. All’associazione “Donna Popa” il merito di averci pensato, creduto, lavorato intensamente (le prove – due mesi di lavoro – si sono svolte nell’oratorio messo a disposizione dal porroco, don Pietro Carluccio).
Al successo di questa prima edizione (nuova serie) hanno contribuito in tanti: su tutti, la freschezza dei giovanissimi conduttori, Sofia Lecci (ballerina) e Federico Carluccio (aspirante attore e di minerali) che hanno affiancato lo “storico” presentatore Marcello Brogna, professionale e frizzante come sempre, che con la sua esperienza ha dato loro sicurezza.
Due le sezioni in gara: da 4-8 anni e 9-14. Competente la giuria presieduta da Riccardo Russo (maestro di clarinetto, diplomato al “Tito Schipa” di Lecce, solista con la banda di Squinzano, appena laureato in Filosofia, “I bambini sono stati il top!”), Mina Monteduro (cantautrice), Mauro Renna, Alessandro Manti e Danilo Ammassari (The Wanted), Maria Assunta Ratano (corista), Francesca Ciardo (dj), Rossella Torsello (pianista), Cristine Nain e Salvatore Zullino (gruppo Cristine Nain).
Agnese Buccarello ha vinto la prima sezione (è appassionata di libri), seconda Matilde Buccarello, terza Nadia Negro. Brave anche le altre partecipanti: Greta Bisanti, Martina Carluccio (le più piccole), Maria Antonietta Antonaci e Chiara Buffelli.
Seconda sezione: vincitrice Benedetta Melcarne, secondo Giovanni Carluccio, terza Marta Buffelli. Hanno ben figurato anche Sofia De Vita, Giacomo Nuccio, Alessia Becchetti e Simona Negro, Lorenzo Antonaci, Chiara Ciardo e Ilenia Negro.
Prezioso il “Coro dello Zecchino” diretto da Anna Maria Chiffi (vice Francesca Sergi, brave le coriste: Chiara, Silvia e Laura Martella e Alessia Sergi), mentre quello della II e III elementare è stato preparato da Danilo Cacciatore e Erica Pizzileo. Il gruppo che ha accompagnato le esibizioni: la “mitica” Anna Marchese (chitarra basso), Alfredo Torsello (tastiere), Giaele Buccarello (chitarra, passione ereditata dal padre Eugenio), Maurizio Brogna (batteria), Simone Melcarne (sax, una new entry), Sonia Corchia. Mondoradio Tuttifrutti ha assicurato la copertura mediatica.
Far cantare i bambini non è impresa da poco. Ci riuscivano. tanti anni fa, Mariele Ventre e il Mago Zurlì (Cino Tortorella), dell’Antoniano di Bologna.
Far esibire i disabili lo è ancor di più, ma i ragazzi dell’Associazione “Riesco” sono stati commuoventi. Applausi anche per lo sketch di un duo comico ormai collaudato: Raffaelino Carrisi (Raffaele Marchese) e Biagina Power (Biagio Bisanti). Risate e applausi meritatissimi.
Come per Gino Russo, quando le figlie Morena (bravissima pittrice) e Donatella (dottoressa), un sacco emozionate, hanno consegnato il premio speciale “Gino Russo” al talentuoso Giacomo Nuccio.
Pelle d’oca pure per il riconoscimento a Bisanti, “mago” del marketing delle 9 edizioni passate (la prima il 13 giugno 1993), cui assicurò la copertura finanziaria: “Ce ne sarebbero aneddoti da raccontare…”, sorride Cosimo Torsello, altro pilastro dell’organizzazione. Soddisfatta l’avvocatessa Elisabetta Russo, direttore artistico, che ha avuto l’idea dello “Zecchino” back to futuro. Toccata e fuga della sindaca, apparsa alla fine dello show: ha alzato la tassa rifiuti del 10%, temeva reazioni o ai live preferisce il play-black?
Come la nave di Fellini, il veliero di Gino ha ripreso il mare (l’originale è in un capannone alle “Matine”). “Siamo sempre noi…” traccia una continuità, una sintesi fra ieri e oggi, il passato e il futuro. Nessuna pianta dà buoni frutti senza le solide radici di ieri. Artisticamente parlando, lo “Zecchino” ha fatto ritrovare padri e figli.
Il messaggio da ricavare dal successo (belli anche gli “Artisti di strada” di “Senza scuse” e la commedia di Giuseppe Saracino “Storie di paese”, compagnia “Manciafucazze”, la nomea dei montesardesi e già si lavora alla “Corrida” a settembre e al Presepe Vivente nel centro storico) e da una piazza S. Antonio sold out?
Unito il paese può raggiungere qualsiasi obiettivo, anche il più ambizioso. Creatività diffusa e voglia di impegnarsi, di sacrificarsi, di spendere ogni energia, sono il suo “segreto” e altri prestigiosi traguardi sono a portata di mano. Volere è potere.
Francesco Greco